Sabato 30 maggio 2015, Fabio Aru conquista la seconda tappa consecutiva facendo sua anche la 20esima (e penultima) tappa del Giro d'Italia in Sestriere.
Contador perde terreno e vede Aru avvicinarsi in seconda posizione nella classifica generale.
Classifica generale:
1-Alberto Contador 84h 3' 30"
2-Fabio Aru 2' 02"
3-Mikel Landa 3' 14"
Fabio Aru (
San Gavino Monreale,
3 luglio 1990) è un
ciclista su strada italiano che corre per il team
Astana. Professionista dal 2012, ha caratteristiche di
scalatore. In carriera ha vinto tre tappe al
Giro d'Italia, ottenendo il terzo posto nella classifica generale nel
2014, e due alla
Vuelta a España 2014.
È il primo ciclista
sardo della storia ad aver indossato la
maglia rosa al
Giro d'Italia[2].
Gli esordi
Nato a San Gavino Monreale, in
provincia di Cagliari (ora
del Medio Campidano), ma vissuto e cresciuto nella limitrofa
Villacidro, Aru pratica fin da bambino molte discipline, soprattutto calcio e tennis, senza però disdegnare la bicicletta.
All'età di quindici anni abbandona gli altri sport proprio per dedicarsi più seriamente al ciclismo
[3]. Dopo aver iniziato con la
mountain bike, dove è riserva Juniores ai
campionati del mondo in
Val di Sole, si dedica in seguito al
ciclocross,
partecipando ai campionati nazionali, mondiali ed europei sempre nella
categoria Juniores. Conseguita la maturità classica, Aru si trasferisce a
Bergamo per meglio praticare la disciplina sportiva, partecipando al
Giro della Lunigiana e ad altre gare su strada di categoria, prima di continuare la carriera tra gli Under-23.
2009-2012: gli anni da dilettante Under-23
Dilettante Under-23 dal 2009 nella file del team
Palazzago diretto dal direttore sportivo Olivano Locatelli, Aru si mette in luce nel 2010 con piazzamenti in alcune gare del
circuito europeo dedicate a dilettanti Elite/Under-23: è quinto al
Giro del Belvedere, secondo nel
Trofeo Gianfranco Bianchin e termina al quarto posto il
Giro della Valle d'Aosta.
Nel 2011 ottiene i primi successi nella categoria, aggiudicandosi
nell'arco della stagione sette vittorie, tra le quali la
Bassano-Montegrappa, il
Giro delle Valli Cuneesi e il Giro della Valle d'Aosta, evento del
calendario europeo. Oltre ai successi, consegue piazzamenti al
Girobio, in cui chiude quarto, e ai
campionati italiani, dov'è secondo nella gara in linea Under-23 vinta da
Matteo Trentin. A fine anno firma un contratto con il team
kazako Astana, così da poter gareggiare da professionista a partire dal 1º agosto 2012
[4].
Nel 2012, all'ultimo anno da dilettante, si impone nella
Toscana-Terra di ciclismo, gara a tappe valida per la
Coppa delle Nazioni U23. Conclude inoltre al terzo posto la
Piccola Sanremo e al quarto il
Gran Premio Palio del Recioto. Partecipa quindi al Girobio in cui si classifica al secondo posto finale, con un distacco di 25 secondi dallo statunitense
Joseph Dombrowski. Tra giugno e luglio si piazza al quinto posto nella prova in linea Under-23 del
campionato italiano,
bissando poi il successo al Giro della Valle d'Aosta dove vince anche
la terza tappa. Conclude così la carriera dilettantistica.
2012-2013: il debutto nel professionismo
Aru fa il suo debutto da professionista con la maglia dell'Astana il 20 agosto 2012 nella
USA Pro Cycling Challenge, in
Colorado, ottenendo un secondo posto nella sesta tappa dietro a
Rory Sutherland. Nel 2013 conclude quarto al
Giro del Trentino, e si aggiudica la classifica dei giovani. Nella stessa stagione partecipa per la prima volta al
Giro d'Italia in qualità di gregario di
Vincenzo Nibali. In questa edizione, dopo aver inizialmente sofferto di
gastroenterite, contribuisce al successo finale del suo capitano
[5].
Nella penultima tappa, la più dura e selettiva, vinta proprio da Nibali
in mezzo a una bufera di neve, riesce anche a centrare il quinto posto
sul traguardo delle
Tre Cime di Lavaredo[6], riprendendo e staccando nel finale esperti atleti quali
Michele Scarponi e
Cadel Evans.
Dal 2014: il podio al Giro d'Italia
Nel 2014 partecipa ancora al
Giro d'Italia
come gregario, stavolta al servizio del nuovo compagno di squadra
Scarponi. Tuttavia, in seguito all'infortunio di quest'ultimo nella
caduta di
Montecassino,
che lo costringe al ritiro dopo la sedicesima tappa, Aru diventa
capitano unico dell'Astana per la "Corsa rosa". In salita tiene il passo
dei migliori e vince la sua prima tappa al Giro, la quindicesima,
staccando il gruppo dei favoriti a 3 km dall'arrivo e tagliando così da
solo il traguardo di
Montecampione.
[7][8][9] Al termine della diciannovesima frazione, la cronoscalata del
Monte Grappa, si classifica secondo a 17 secondi dalla maglia rosa,
Nairo Quintana, salendo al terzo gradino della classifica generale a 41" da
Rigoberto Urán. Alla conclusione del Giro, a
Trieste, riesce a confermare la terza posizione, suo primo podio nei
Grandi Giri.
Sul finire dell'estate, presentatosi al via della
Vuelta a España, conquista il suo secondo successo da professionista vincendo l'undicesima tappa, da
Pamplona
al Santuario di San Miguel de Aralar. Otto giorni dopo fa sua anche la
diciottesima frazione, da A Estrada al Monte Castrove. Conclude la corsa
a tappe spagnola al quinto posto finale, a 4'48" dal vincitore
Alberto Contador. In considerazione dei buoni risultati ottenuti nei Giri d'Italia e di Spagna, il commissario tecnico della nazionale italiana
Davide Cassani lo convoca per i
campionati del mondo di
Ponferrada. Dopo l'esperienza iridata, Aru corre la
Milano-Torino, classificandosi quarto, e il
Giro di Lombardia dove giunge nono.
Nel 2015 inizia la stagione alla
Parigi-Nizza, cogliendo l'ottavo posto nella quarta tappa con arrivo in salita a Croix de Chaubouret. Partecipa poi, a fine marzo, alla
Volta Ciclista a Catalunya, nella quale si classifica sesto a 27 secondi dal vincitore
Richie Porte. Pur avendo saltato il
Giro del Trentino a causa di un virus, in maggio prende quindi il via al
Giro d'Italia come capitano dell'Astana e tra i favoriti per il successo finale.
[10] Inizia il Giro con un terzo posto nella cronosquadre d'apertura, per poi classificarsi terzo sull'
Abetone e quarto a
Campitello Matese. Va in difficoltà nell'undicesima e nella dodicesima tappa, ma dopo una caduta che vede coinvolta la maglia rosa
Alberto Contador
Aru indossa per la prima volta il simbolo del primato alla corsa rosa.
La cederà dopo una sola tappa nuovamente a Contador. Il 29 maggio Aru
vince la sua seconda seconda tappa al Giro, nella 19ª frazione da
Gravellona Toce a
Cervinia, riconquistando il secondo posto della classifica generale.
[11] Il giorno seguente, cala il bis vincendo la penultima frazione della corsa rosa con l'arrivo in quota a
Sestriere, staccando la
maglia rosa Contador di 2'2", ipotecando il secondo posto finale alle spalle dello
spagnolo.
[12]